E’ ormai scaduto il termine ultimo per il versamento della prima rata dell’Imu e della Tasi. Ma per chi ancora non ha effettuato il versamento esiste la possibilità di aggiustare entro un anno la propria posizione fiscale ricorrendo allo strumento del ravvedimento operoso.
Lo strumento del ravvedimento operoso prevede il pagamento oltre che della somma dovuta anche di sanzioni e interessi, che dipenderanno dal ritardo con cui verranno versati gli importi. In particolare ci sono quattro diversi tipi di ravvedimento.
Ravvedimento sprint – per un ritardo fino a 14 giorni si calcola una sanzione pari allo 0,2% al giorno fino a un massimo del 2,8% per 14 giorni di ritardo più gli interessi (dal 1º gennaio 2015 il tasso di interesse annuo è stato fissato allo 0,5%).
Ravvedimento breve – per un ritardo dal 15º fino al 30º giorno, la sanzione da applicare sarà pari al 3% più gli interessi da calcolare (aliquota dello 0,5% annuo).
Ravvedimento medio – si applica dopo il 30º giorno e fino al 90º e prevede una sanzione fissa del 3,33% dell’importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.
Ravvedimento lungo – ritardo dal 31º giorno fino a un anno. La sanzione è del 3,75% più gli interessi, da calcolarsi al saggio legale annuo dello 0,5%.
Pagamenti – i versamenti andranno effettuati con il modello F24 in banca o alla posta per importi inferiori o pari ai 1.000 euro. Per importi superiori, bisogna effettuare il versamento con F24 per via telematica. Nel modello F24 bisogna barrare la casella rav (ravvedimento), l’importo dovuto per sanzioni e interessi andrà sommato al tributo principale (3918 per l’Imu e 3958 e 3961 per la Tasi).